:: | home | :: |
|
Nel
linguaggio popolare c'era il "Miele Purissimo", c'era il "Miele
Naturale", e ci si capiva... Poi il timido "Miele Vergine Integrale"... Poi venne la Legge, ed il linguaggio popolare si fece da parte per capire... Oggi, secondo la definizione più recente dettata dalle Comunità Europee (diretteva del 1974) entrata a far parte della legislazione italiana (Legge 12 ottobre 1982 n. 753), il miele è: <<... il prodotto alimentare che le api domestiche producono dal nettare dei fiori o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o che si trovano sulle stesse, che esse bottinano, trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell'alveare>>. Tale definizione riassume tutta una serie di processi biologici e di trasformazioni chimiche che portano in definitiva alla formazione del prodotto a partire dalle materie prime utilizzate dalle api: nettare e melata. Il nettare è un liquido zuccherino profumato, che le api raccolgono in seno ai fiori e la cui concentrazione ne permette poi la trasformazione in miele. Il nettare è costituito essenzialmente da acqua (80%) e zuccheri (20%), ma subisce, dopo la sua raccolta delle trasformazioni che riguardano la consistenza e la composizione. In pratica, durante le ore notturne, avviene una perdita d'acqua per evaporazione ed un'aggiunta di enzimi da parte della stessa ape. I mieli sono notevolmente diversi per quanto riguarda le caratteristiche organolettiche (aroma, colore, sapore), poichè risentono del tipo di nettare da cui derivano e quindi dalla flora bottinata dalle api; questa a sua volta è legata alle caratteristiche geografiche e climatiche di una zona (alta montagna, pianura, litorali marini). Non va inoltre dimenticato che un'altra sorgente di miele arriva dalla melata: questa è un liquido zuccherino trasudante dai vegetali attraverso le incisioni praticate nei tessuti da insetti succhiatori di linfa. Esiste infatti una grande varietà di mieli, che presentano diffenti consistenze di colore, gusto e aroma: ad un'analisi chimica tali differenze riguardano principalmente la composizione in zuccheri, in materie pigmentarie e in assenze aromatiche. Nella seguente tabella sono riportati i valori medi della composizione chimica del miele:
|